“Trattenere la rabbia
è come trattenere un carbone ardente
con l'intento di gettarlo a qualcun altro;
sei tu quello che si scotta.”
Buddha
Quando si parla di emozioni come, ad esempio, la rabbia, è importante conoscere come può reagire il corpo.
Ogni emozione, infatti, è accompagnata da un cambiamento a livello fisico, emotivo e cognitivo.
Quando si vive l’emozione della rabbia gli stati d’animo che maggiormente si avvertono hanno diverse sfumature: si può provare irritazione, stizza, risentimento, oppure la rabbia stessa o addirittura furia. A livello fisico il corpo subisce una tensione muscolare che può portare a mettere in atto un comportamento di tipo “aggressivo” e, in concomitanza, a livello fisiologico, si verificano aumento della pressione sanguigna/cardiaca. I comportamenti associati possono essere di difesa/resistenza, attacco e/o ritiro sociale. I pensieri, infine, sono tendenzialmente rivolti agli altri ed acuiscono la sensazione di aver subito una minaccia o un’ingiustizia, o che siano state violate delle regole.
Bisogna sempre tenere presente che la rabbia non è necessariamente solo disadattiva ma che può anche essere normale provarla e viverla in alcuni momenti della propria vita.
Solitamente è un’emozione transitoria.
La rabbia può essere distinta in “fredda” quando il corpo è teso e immobile e “calda” quando invece, l’attività motoria è ben visibile.
La rabbia è un’emozione che può portare il soggetto ad “esplodere” fino ad aggredire o ferire il prossimo o sé stesso.
Quando la rabbia si vive solo “internamente”, senza mai esprimerla con atteggiamenti verso l’esterno, spesso, le problematiche che si provano e vivono possono riguardare l’insorgere del senso di colpa o di vergogna per qualche tipo di agito o per qualcosa di “detto”.
Quando la rabbia insorge in molti momenti della vita quotidiana può portare a vivere diversi problemi, la ripetitività di eventi in cui essa “agita" la persona può danneggiare il benessere proprio e/o di chi gli sta vicino. Fino agli estremi di indurre menomazioni fisiche, a vivere problematiche gastro-intestinali, e potrebbe portare a “perdere” delle persone amate.
Oltre a conoscere come la rabbia può manifestarsi a livello generale, è importante anche osservare e capire come la si vive a livello personale.
Potrebbe essere utile conoscere in quali situazioni nasce, verso chi, per quale motivazione o a quale evento si riferisce e quando.
Non meno importante è osservare il tipo di stato d’animo provato e se insorto singolarmente oppure accompagnato da altre emozioni o pensieri.
Infine, una volta individuata la situazione specifica, e riconosciuto lo stato d’animo che si prova, può essere importante conoscere quali pensieri sono presenti prima dello scoppio d’ira, quali immagini, come risponde il corpo, se ci sono collegamenti anche con ricordi, focalizzando energie ed attenzione a riconoscere il pensiero predominante.
Bibliografia:
Greenberger D. & Padesky C. A. “Penso, dunque mi sento meglio: esercizi cognitivi per problemi di ansia, depressione, colpa, vergogna e rabbia.” Erickson
Ellis A. & Tafrate R. C. “Che rabbia! Come controllarla prima che lei controlli te” Erickson
Dr.ssa Federica Ciocca
Psicologa, Psicoterapeuta
Riceve a Torino, in provincia ed online