“Del resto è umano,
quando le persone si fanno prendere da un’idea fissa,
alla fine non riescono più a liberarsene.
E pensare che spesso la soluzione dei problemi
è a portata di mano:
l’abbiamo davanti agli occhi ma non la vediamo
”
To The NHK
Dalla letteratura scientifica si apprende che il DOC (disturbo ossessivo compulsivo) può essere presente già durante l’infanzia ed anzi sono stati riscontrati i primi sintomi proprio in questo periodo di vita.
Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi che affiorano alla mente in modo intrusivo.
Le compulsioni, rituali o azioni mentali, sono dei comportamenti ripetitivi.
Bisogna però sottolineare che alcuni comportamenti, che potrebbero essere “confusi” con DOC, nei bambini, al di sotto dei 6/7 anni, non lo sono necessariamente. Si possono citare degli esempi quali: chiedere sempre la stessa merenda, volere la medesima lettura più e più volte della ninna nanna per addormentarsi, chiedere di rivedere lo stesso cartone animato, ecc.
Quando sono presenti stati emotivi, pensieri o comportamenti inusuali per l’età e, soprattutto, quando si osserva la presenza di stati di malessere o cambiamenti negli atteggiamenti di vita quotidiana, allora è importante, che i genitori, si soffermino a osservare meglio questi aspetti.
Essi possono comparire dopo eventi stressanti ma anche dopo aver visto immagini o video che colpiscono la curiosità di un bambino e vanno ad “aprire” qualche “cassettino della memoria”.
È importante comprendere e capire la natura del disturbo, riconoscerne la difficoltà a controllarlo e a gestire l’insorgenza dell’impulso di certi pensieri e/o comportamenti.
Può essere utile capire cosa accade prima, durante e dopo un’ossessione o compulsione a livello dei pensieri e delle emozioni.
È fondamentale far capire al bambino o adolescente che lui e il sintomo sono due entità diverse.
Aiutarlo a prefissarsi il raggiungimento di piccoli obiettivi progressivi, arrivando con pazienza ad ottenerne uno per volta, senza voler “correre”.
Lodare gli sforzi e ricordare sempre i piccoli “passi fatti” anche quando non pienamente portati a termine.
Per i genitori può essere utile anche valutare un percorso di consulenza genitoriale (parent-training) per essere supportati, ascoltati e aiutati nella gestione dei comportamenti, magari anche imparando nuove strategie da mettere in atto.
Dr.ssa Federica Ciocca
Psicologa, Psicoterapeuta
Riceve a Torino, in provincia ed online