“Il dubbio è il trampolino di lancio
Del pensiero creativo,
ma al tempo stesso
è la molla del pensiero ossessivo.”
G. Nardone
Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi che affiorano alla mente in modo intrusivo e che vengono percepiti come estremamente fastidiosi e problematici. Spesso chi le vive le classifica come insensate, eccessive o anormali; tuttavia, possono generare ansia, disgusto, disagio, paura e spossatezza. La persona, per risolvere, può mettere in atto degli sforzi e delle strategie che però hanno un’efficacia momentanea e limitata.
Questi disturbi non devono essere confusi con le preoccupazioni che quasi quotidianamente la vita ci riserva, provocate cioè da un problema tangente e reale che può capitare di affrontare nella propria quotidianità. Ad uno studente può capitare, per esempio, di dormire poco e male una notte in quanto preoccupato per una interrogazione o di continuare ossessivamente a pensare ad un argomento che non ha capito; un lavoratore potrebbe ragionare su un compito che non riesce portare a termine, ecc.
Le compulsioni, rituali o azioni mentali, sono dei comportamenti ripetitivi. Alcuni esempi possono essere lavarsi le mani, riordinare la propria scrivania, contare, ripetere formule mentalmente, ecc. Sono comportamenti messi in atto per controllare la propria ansia o le proprie ossessioni o come azione scaramanticamente porta fortuna. Solitamente tendono a essere un atto di controllo verso sé stessi o il mondo circostante.
Il problema insorge quando comportamenti, azioni o pensieri descritti vanno ad inficiare e ad intromettersi nella propria quotidianità, come ad esempio dover controllare di aver chiuso il gas in casa 10-20 volte.
Come già scritto nelle righe precedenti è sempre importante non confondere il disturbo ossessivo compulsivo con altre difficoltà: depressione, ipocondria, ansia, ecc.
Il disturbo ossessivo-compulsivo colpisce sia donne che uomini.
I primi sintomi solitamente insorgono prima dei 25 anni.
Studi scientifici hanno dimostrato che non esiste una natura genetica, anche se può essere presente una componente ereditaria. È anche importante sapere la maniera in cui un familiare reagisce ai sintomi per sviluppare un eventuale disturbo.
Il trattamento elettivo in caso di difficoltà, pensiero ricorrente che non permette di vivere serenamente la propria vita, o più specificatamente nel disturbo ossessivo compulsivo, è la psicoterapia cognitiva comportamentale con eventuale prescrizione di farmaci dopo o precedente visita psichiatrica.
Lo scopo è la modificazione dei pensieri e delle emozioni disfunzionali partendo dall’osservazione e successivamente dal comportamento da modificare.
Durante il percorso si impara non solo a conoscere meglio se stessi, ma anche ad individuare l’eventuale causa e incidenza e di conseguenza a trovare la propria strategia per allontanare od eliminare i pensieri o i comportamenti intrusivi; alcuni esempi possono essere: tecniche per distogliere l’attenzione, darsi dei comandi differenti, trovare degli hobby durante il proprio tempo libero, ecc.
Nello svolgimento degli incontri, inoltre, si verrà supportati ed aiutati a gestire eventuali ricadute. L’errore o la ricaduta possono essere normali quando si sta provando a fare qualcosa di nuovo o ad intraprendere un nuovo cammino di vita.
La cosa importante è non scoraggiarsi e trovare le proprie risorse per “costruire” una nuova via o per cercare un’alternativa al passato.
F. Mancini, “La mente ossessiva. Curare il disturbo ossessivo-compulsivo”. Raffello Cortina Editore - Giugno 2016
G. Melli, “Vincere le ossessioni. Capire e affrontare il disturbo ossessivo-compulsivo”. Ed Erickson. Maggio 2018
it. Masson, Milano 2001. American Psychiatric Association (2013), Manuale diagnostico e statistico dei disturbi Mentali, Quinta edizione (DSM-5), trad. it.
Dr.ssa Federica Ciocca
Psicologa, Psicoterapeuta
Riceve a Torino, in provincia ed online